In "Una plausibile teologia della fisica" l'autore usa la metafora didattica di un ipotetico processo di creazione per spiegare come le leggi universali, che governano l'intero cosmo, siano ispirate dalla stringente necessità di consentire il verificarsi di molteplici fenomeni, a partire da principi fondamentali estremamente semplici; tanto semplici che non si rende necessaria nessuna complessa e approfondita conoscenza matematica per comprenderli. Con questo peculiare punto di vista, le leggi della Natura appariranno, anche ai neofiti delle scienze fisiche, in tutta la loro eleganza, semplicità e intrigante ragionevolezza.
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