Altrove come luogo fisico che rivela l'impatto imprescindibile dello spazio circostante, della casa, della terra, del mare. Altrove come luogo simbolico che richiama il desiderio di esserci o la speranza di fuga, attraverso l'arte, l'amore, le parole, soprattutto. Le parole che contano, difendono, cambiano le cose. Le parole che diventano il filo che intreccia, che lega, che mantiene insieme e che, forse, ci salva. La forza creatrice delle parole che plasma la forma di tutto ciò che abbiamo visto, ascoltato, sentito. E accende le storie: storie di due bambine appartenenti a mondi lontani, di una nostalgia inguaribile, di un incontro di danza, musica e neve. Storie qualsiasi.
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