Il butoh è una danza che ha le sue origini nel Giappone degli anni Cinquanta, dal quale si diffonde prima in Europa, poi in tutto il mondo. I suoi fondatori, Tatsumi Hijikata e Kazuo Ohno, l’hanno ideata per discostarsi da tutti gli altri generi di movimento noti fino ad allora. La particolarità del butoh sta nell’avere dei ritmi estremi, convulsi e atipici che mettono al centro non un corpo “perfetto e forte”, bensì “debole e oscuro”, che mostra le sue ombre, le sue ferite e i suoi paesaggi interiori. E in questo movimento svelato e molteplice, si sente di essere sospesi tra vita e morte. Paolo Fichera, poeta, e Ambra Gatto Bergamasco, danzatrice butoh, ci accompagnano in un percorso di conoscenza che mette in relazione la ritualità del butoh con quella della poesia. Oltrepassando il concetto di ferita, i due autori descrivono il percorso iniziatico atto a compiere il primo passo sulla scena.
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