Questo libro si rivolge principalmente a giovani studiosi delle discipline filologiche e storiche che vogliano acquisire, attraverso la presentazione di casi concreti, un metodo per leggere le fonti comunali. Dei testi presi in esame, sette in volgare italiano e uno in antico francese, viene data una spiegazione del loro contesto storico, una descrizione degli elementi più importanti dal punto di vista codicologico e archivistico e un'interpretazione filologica, letteraria e linguistica. Tali fonti permetteranno al lettore di introdursi in temi di grande rilievo della storia culturale basso medievale come lo sviluppo dell'alfabetizzazione e delle scritture ordinarie all'interno del comune italiano, la circolazione di modelli colti e letterari (come la poesia) negli uffici comunali, la familiarità con la scrittura di documenti in volgare e il ricorso alla loro conservazione per ragioni pratiche e di memoria, infine la nascita di una lingua nuova, diversa sia da quella latina, usata normalmente per la documentazione, sia da quelle provenzale e francese, all'origine della letteratura romanza, utilizzate in Italia tra XII e XIII secolo. In sintesi si tratta di una guida alla critica di alcune delle fonti in cui uno studioso si può imbattere più di frequente negli archivi italiani tardo comunali, un esempio di come si debbano affrontare in modo globale e transdisciplinare le sfide che questi testi ci presentano.
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