«Je est un autre» scriveva Rimbaud. Oggi, in un tempo in cui i social network moltiplicano le rifrazioni caleidoscopiche, virtuali eppure molto concrete, della nostra persona nella Rete, diremmo «Je est un avatar», termine qui inteso come immagine - sempre molteplice, frammentaria, in una certa misura effimera – del soggetto online, nel senso quanto più ampio e flessibile di un «processo di costruzione» mai concluso, all’interno del quale l’atto di raccontare, e raccontarsi, assume un ruolo primario. Dunque, chi è l’altro che siamo? Tessendo legami che dall’Illuminismo conducono al presente, e soffermandosi su una selezione di romanzi francesi dell’ultimo decennio, il saggio evidenzia come la letteratura dia voce alle nuove possibilità e inquietudini che questa condizione inedita porta con sé nella società globale. I mutamenti che i media digitali comportano nella nostra relazione con la cultura, con le immagini e con lo spazio geografico sono al centro di un interesse comune che equivale, in fin dei conti, a una riflessione sull’identità della letteratura stessa.
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