Nato nei ghetti neri delle metropoli americane, cresciuto tra i cambiamenti urbani e demografici e i processi di gentrificazione dei quartieri poveri, l’hip-hop è da decenni un fenomeno globale che innerva la cultura di massa, sbarcato sin dagli anni Ottanta in Italia ed Europa. Nelle sue quattro discipline – rap, graffiti, dj-ing e break dance – questa forma artistica è stata molte cose anche contraddittorie. Presa di parola emancipatoria delle minoranze afroamericane, o facile viatico per soldi e successo? Indecorose tag sbombolettate sui muri, o anticipazione della street art? Espressione controculturale di contestazione nei centri sociali, o fenomeno pop mainstream nelle tv? Immaginario patriarcale e sessista, o strumento di emancipazione delle donne nere? Coniugando l’archivio e la strada, uno dei più famosi esponenti italiani della scena break dance internazionale decostruisce le narrazioni tossiche che hanno incrostato l’hip-hop, in un libro che creerà scalpore tra i membri della scena e appassionerà anche il comune lettore. Un saggio creativo che ibridando narrazione, documenti e memoir, costruisce una mappa per orientarsi attraverso gli incroci delle numerose avenue e dei boulevard della storia dell’hip-hop.
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.