Il cinema di Tim Burton come non lo avete mai gustato. Un viaggio nell'opera del talentuoso regista californiano visto da un punto di osservazione particolare: i piatti amati dai personaggi. Se è vero che siamo quello che mangiamo, Zuppe, zucche e pan di zenzero è un viaggio appassionante fra bambini malinconici, adolescenti poetici, figure incantate, fragili ed escluse, e creature mostruose più spaventate che spaventose, a partire dalla tavola. Il cibo diventa così il fil rouge di un'idea di cinema, e di una visione del mondo, che miscela con sapienza due ingredienti fondamentali: crudeltà e tenerezza, caratteristiche dei fanciulli di ogni età. I film di Tim Burton sono capolavori visionari da godere con i sensi spalancati: gli occhi, le orecchie ma anche e soprattutto la pancia, pronta a vivere ogni emozione. L'indice è un menù: zuppe vellutate e ambigue, polli arrosto dorati e croccanti, fiumi di cioccolato, caramelle colorate, pan di zenzero e pozioni magiche. Il viaggio cine-gastronomico esplora anche le bevande, gli alimenti preparati da macchine strampalate quanto ingegnose, i riti sociali come il barbecue, i piatti simbolici, ricchi di riferimenti critici alla cultura americana, come i celebri donut, le ciambelle, e infine il regno dell'immaginario burtoniano per eccellenza: il cibo magico. Qui, fra torte dai poteri straordinari e mele stregate, si esprime al meglio la visione spettacolare, poetica e travolgente del regista. Ricette e disegni fanno da goloso contorno a un libro tutto da gustare.
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