A settantasette anni, alle prese con un blocco creativo, Theodor Kallifatides decide di vendere lo studio di Stoccolma dove ha lavorato diligentemente per decenni e di ritirarsi. Incapace di scrivere e tuttavia incapace di non scrivere, si reca nella natia Grecia con la speranza di ritrovare l'ispirazione perduta. Esplorando l'interazione tra vita e lavoro, Kallifatides ci racconta come riconciliarsi con l'età che avanza e commenta le preoccupanti tendenze dell'Europa contemporanea: dall'intolleranza religiosa e dai pregiudizi contro gli immigrati alla crisi abitativa e alla martoriata situazione della sua amata Grecia. Una meditazione profonda, sensibile e coinvolgente sulla scrittura e sul posto di ognuno di noi in un mondo che cambia.
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