Questa è la prima traduzione integrale dei diari che Robert F. Scott tenne durante la sua ultima spedizione in Antartide (1910-1913), un'impresa ciclopica che doveva raggiungere per prima il polo Sud e che invece venne preceduta di appena cinque settimane dalla squadra norvegese di Amundsen. Sulla strada del ritorno Scott e quattro compagni andarono incontro alla morte. Otto mesi dopo, un gruppo di ricerca trovò la tenda di Scott, i corpi di tre degli esploratori, i quaderni e la macchina fotografica che aveva immortalato la marcia. L'epica della sconfitta, se da un lato ha reso popolarissimo Scott, dall'altro ha messo in secondo piano molti altri aspetti interessanti della spedizione Terra Nova. Non ultima l'alta qualità letteraria del diario. Nei sedici mesi di permanenza in Antartide Scott tenne quotidianamente (salvo pochissime eccezioni) una sorta di giornale di bordo che documenta l'intero sviluppo degli eventi. È una registrazione accuratissima che testimonia la conquista del polo e la tragica fine a undici miglia dal deposito che forse avrebbe garantito la sopravvivenza della squadra polare. Questa nuova edizione (che ripristina i tagli censori della prima pubblicazione inglese, sopravvissuti fino al 2005) permetterà al lettore di apprezzare le qualità letterarie dell'esploratore britannico, la sua indefessa fiducia nelle capacità dell'essere umano e darà giustizia delle molte critiche che gli sono sempre state indirizzate come responsabile dell'impresa.
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