Sebbene la malattia sia una delle esperienze più intense che possano capitare agli esseri umani, non è mai stata presa troppo sul serio dalla letteratura. Il corpo e la sua sofferenza sono sempre stati poco considerati, come se la mente fosse una realtà a sé stante, capace di esprimersi in autonomia. Eppure, la nostra condizione fisica è centrale nell'esperienza che facciamo di noi stessi e della realtà. In quello stato alterato che è la malattia, le percezioni si acuiscono e il mondo ci appare diverso, acquisisce una nuova brillantezza e nuovi significati. Virginia Woolf ci racconta della propria esperienza di malata e della creatività che scaturisce solo dalla malattia, analizzando al contempo i tabù culturali a essa associati.
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