Jean Cocteau definì Gian Piero Bona «poète extraordinaire», e in questo romanzo, più che in altri, si manifesta in pieno questa sua vocazione poetica. Tristano Baumgrille («cicala» in tedesco), rampollo di una famiglia di origini austriache un tempo ricca e rispettata, decide di tornare in visita a Villa Tramonto, la casa avita, che adesso è la dimora del Presidente. Nella sua mente si riaffacciano i ricordi di un tempo irrimediabilmente tramontato, quando la casa era viva e frequentata da familiari e amici. Sullo sfondo della decadenza inarrestabile della sua stirpe e di un periodo tormentato della storia italiana, Tristano rivive il suo amore per Irene, a sua volta amante del cugino Italo: un legame a tre che Tristano desidera più di ogni altra cosa: «il grande sogno della sua vita (era) di possedere una donna legata a un uomo il quale a sua volta fosse legato a lui, l'inattuabile utopia del cuore doppio».
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