Nella trama di questa ricerca uno dei fili più tenaci insiste su una certa simultaneità del reale e della relazione. Al di là di un certo idealismo e di un certo realismo il reale accade, nella modalità di una singolare ipostasi, nel “tra” di una relazione. Intorno a questo nucleo teorico diverse nozioni rilevanti nella nostra tradizione si trovano a oscillare sul proprio asse e mutare fino a cambiare statuto. Perde rilievo la macchina concettuale che si sviluppa nella distinzione tra empirico e trascendentale, tra essere ed ente, tra essenza ed esistenza. Diventa necessaria una nuova radicalità sulla natura del sentire e del sensibile. Si impone di pensare in nuovo modo l’unità di intuizione categoriale e intuizione eidetica. L’evidenza obliqua di un orizzonte – con le varie declinazioni con cui essa opera in tanti rami dell’invenzione filosofica – smette la sua centralità. Lo stesso campo dell’impersonale, così assiduo nella reazione al soggetto sovrano nell’ultimo secolo, incontra una reazione teorica nella logica della scena del dato, nella dissociazione tra un io e un soggetto, nella simultaneità di un altro e di un dato.
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