"Tempo" in Vecchioni è un topos trasversale. Un "filo rosso" tematico. Un’ossessione ricorrente. Una costante sviluppata in progress – fuori o sottotraccia a libri e a canzoni. Una reiterazione che affascina in quanto densa, mai scontata. Il tempo di Vecchioni è un tempo sbieco: non procede in senso univoco. Si frastaglia avanti-indietro. Si declina tra storia e storie, uomini e uomini, periferie, geometrie, ellissi di senso. "Ho sognato di vivere" è un’inquadratura privata sul canzoniere di Vecchioni: non il solito libro sul cantautore e la sua storia musicale, quanto un inedito punto di vista sulla sua personalità e, di conseguenza, sulla scrittura dei testi che ne hanno accompagnato la lunga carriera.
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