In "Festa mobile", Hemingway scriveva di come l’amico Fitzgerald gli avesse confessato il suo disprezzo verso i racconti pubblicati per le riviste, spesso assemblati in fretta e furia per ricavarne soldi facili, con i quali alimentare il suo folle e leggendario stile di vita. Fitzgerald arrivò a scriverne 178 in tutto nell’arco di un ventennio ma ne inserì solo una quarantina nelle raccolte pubblicate in vita: una selezione accurata, dunque, e sempre decisa dall’autore in base alla qualità dei singoli racconti e alla loro coesione tematica e stilistica. Per la prima volta in Italia, e non solo, minimum fax ha deciso di pubblicare questi gioielli tutti assieme, per ordine di raccolta. Si parte così da "Maschiette e filosofi", del 1920; si prosegue con "Racconti dell’età del jazz", forse la sua raccolta più celebre, per passare a "Tutti gli uomini tristi", del 1926, e concludere il percorso con "Adunata" del 1935.
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