Se occorre fare un nome - e uno solo - per definire il rock italiano al femminile, non può che essere quello di Gianna Nannini: 35 anni di carriera, 20 dischi e oltre 10 milioni di copie vendute in tutta Europa, per un percorso artistico che è rimasto di grande rigore e integrità pure quando è venuto a contatto con le insidiose sirene della fama e del successo. E come non riconoscere alla cantante senese la capacità di scartare dalla musica per curiosare in altri territori dell'arte e della comunicazione? La musica, la letteratura, il cinema (Sconcerto rock, Sogno di una notte d'estate, Viola di mare, Homo alla conquista del tempo, senza dimenticare il videoclip di Fotoromanza diretto da Michelangelo Antonioni), ma anche l'impegno, lo stile, il rapporto con la sua terra: sono questi i temi affrontati da "Fiore di ninfea", non una semplice biografia, ma un'analisi più ampia delle varie sfaccettature di un personaggio multiforme, capace di collaborare con naturalezza con Michelangelo Pistoletto, Carla Accardo e Isabella Santacroce, di rileggere la figura di Pia de' Tolomei raccontata da Dante nella Divina Commedia, di impegnarsi in battaglie sociali e civili, e di porre sempre al centro di tutto ciò che fa, la donna.
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