È il 412 a.C. e l'invasione ateniese della Sicilia è fallita. A Siracusa migliaia di soldati greci sono prigionieri nelle cave, a morire di fame. Mentre la città li odia, il giovane Lampo prova pietà per gli ateniesi di cui ammira moltissimo la cultura. Decide di provare a placare gli animi e con l'amico Gelone immagina di riappacificare i due popoli attraverso il teatro: così, in cambio di pane, chiede ai prigionieri di mettere in scena la Medea di Euripide, in una performance che sia di conforto per tutti. Ben presto l'impresa si rivela più audace del previsto. Un romanzo avvincente, che indaga l'origine del modello maschile per eccellenza, l'archetipo dell'eroe. Una storia che riscopre l'arte come antidoto a stereotipi e guerre.
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