La società capitalista considera il lavoro un'attività tanto etica quanto religiosa. Ma l'ingranaggio del lavoro, che dovrebbe favorire l'elevazione spirituale, in realtà, ne è il suo ostacolo e diventa la giustificazione all'asservimento. Rensi, scardinando il dogma dei dogmi, il lavoro nobilita l'uomo, da esemplare filosofo col martello, dimostra qui come il vero destino dell'uomo sia l'ozio e il gioco, l'arte, la passione per le scienze, qualsiasi attività suscettibile di sfuggire all'obbligo e al diktat del denaro, e che dunque una società basata sul lavoro salariato è una società che legittima, perpetra e struttura il più spudorato schiavismo. In linea con quanto ebbe già a dire Oscar Wilde, ovvero: “Ho sempre considerato il lavoro semplicemente il rifugio delle persone che non hanno nulla da fare”, Rensi ci insegna qui a sbarazzarci mentalmente del virus del lavoro. In questa nuova edizione con prefazione di Francesco D'Isa, sono stati aggiunti in appendice due inediti nei quali Rensi approfondisce il rapporto dell'Arte al denaro e alla società.
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.