Le donne bianche sono state per lungo tempo le “esperte” di femminismo: hanno presieduto organizzazioni internazionali e scritto molto di ciò che, ancora oggi, viene considerato il canone femminista. Questa visione ha definito uno spazio di potere biancocentrico che ha escluso dal racconto e dalla definizione di sé buona parte delle donne del mondo. Dalla tesi coloniale secondo cui tutte le riforme vengono dall’Occidente alla condiscendenza del “complesso degli aiuti” sino alla liberazione sessuale come “somma totale dell’empowerment”, le femministe bianche hanno modellato bisogni e richieste a propria immagine e somiglianza. Rafia Zakaria, avvocata e filosofa politica americana, propone un paradigma diverso, una ricostruzione del femminismo che faccia entrare le donne non bianche nel dibattito e che rappresenti desideri e consapevolezze non guidati dalla prospettiva, subdola e spesso malcelata, della bianchezza. "Ricco e appassionato, il saggio tagliente e salutare di Rafia Zakaria espande e affina le nostre idee di libertà, giustizia ed equità". Pankaj Mishra.
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