Il romanzo è ambientato a Ostrava, Repubblica Ceca, città del carbone, del ferro e dell’acciaio, delle miniere e delle industrie pesanti, al giorno d’oggi quasi tutte riconvertite o chiuse. Un luogo costantemente ricoperto dalla polvere di carbone che ne faceva “una città grigia”, come grigi erano i pensieri di chi vi abitava. È qui che viveva Martin Prchal, scomparso ormai da un anno senza lasciare traccia. Le ricerche della polizia si erano rivelate infruttuose; la storia sembrava dimenticata, se non fosse stato per un giovane poliziotto scrupoloso, Adam Vejnar. Nel leggere i fascicoli del caso, Adam è subito incuriosito dal “non luogo” in cui viveva Prcal: una casa ai confini del mondo in via U Trati al civico 6. Là vi abitano persone incapaci di progettare qualcosa di diverso e di migliore, ferme a quando la fabbrica e il regime comunista dominavano le loro vite. Un poliziesco che ci offre uno spaccato dell’attuale società ceca, dove l’atto criminoso costituisce un pretesto per creare un affresco sociale che ricorda i gialli di Maj Sjöwall e Per Wahlöö.
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