Esiste un aspetto della letteratura italiana che viene costantemente taciuto o ignorato: una significativa parte degli scrittori e delle scrittrici che hanno popolato quell’universo, e dunque anche il nostro di lettori, era queer: omosessuale, o con qualche dubbio sul proprio genere sessuale, ma sempre e comunque in maniera velata. Un continuo nascondersi che però si rivela se si pone un attento e consapevole sguardo sui testi e sulle biografie. Questo libro vuole uscire dai canoni di lettura dell’accademia e offrire uno spunto di riflessione sulla queerness, colta nella sua attualità e complessità come nei suoi percorsi storici e letterari. In un percorso a metà tra racconto e saggio, l’autore, compiendo una riflessione su sé stesso e sulla storia, incontra e discorre con Aleramo, Arbasino, Bassani, Gadda, Morante, Palazzeschi e altri e altre ancora, dando forma a una sorta di Commedia dantesca alla (ri)scoperta delle personalità più interessanti della storia della letteratura italiana nel loro universo più intimo e celato.
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