Il Cimitero di Morumbi è una città giardino che sorge tra le ramificazioni infinite di San Paolo. Una parentesi di pace in un mondo di rumore e velocità che sembra rappresentare perfettamente chi è stato, e chi continua ad essere, Ayrton Senna. Sulla sua tomba una frase: "Nada pode me separar do amor de Deus. Niente può separarmi dall'amore di Dio". Da lì, e dalla sua fine 30 anni fa a Imola in un giorno indimenticato e indimenticabile per la memoria collettiva, inizia il viaggio a ritroso nella storia di Ayrton Senna. Un percorso fatto di luoghi e di sentimenti, punti cardinali nella vita del pilota e dell'uomo. Sono occhi feroci quelli di Senna, occhi bambini quelli di Ayrton. È forse proprio la dualità di questo personaggio, tanto affamato in pista quanto sensibile fuori dai margini del motorsport, a rendere davvero immortale l'eredità di Senna. Dalla decisione di lasciare il Brasile per cercare la fortuna nel mondo dei motori in Europa, fino all'Italia, inizio e tragico epilogo della sua vera carriera. Nel mezzo il sogno: la velocità, la ricerca dell'agonismo puro e la consapevolezza dolorosa di dover venire a patti con politica e denaro in un ambiente stritolante come quello della Formula 1. Una storia, quella di Ayrton Senna, che attraversa il tempo, lo spazio e la sensibilità di un uomo che non è mai stato e mai sarà solo un grande pilota.
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