PER UNA STORIA NEGATIVA. «CONTROPIANO» E L'ARCHITETTURA

Trentini Matteo

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Nonostante la brevità della sua esistenza – solo dodici numeri pubblicati tra il 1968 e il 1971 – la rivista marxista «Contropiano» ebbe un ruolo centrale nel dibattito politico ed intellettuale del periodo. Fondata da Alberto Asor Rosa, Massimo Cacciari ed Antonio Negri, con quest’ultimo che però la abbandonderà dopo il primo numero, la rivista divenne ben presto la piattaforma dove diverse discipline del lavoro intellettuale in età moderna – architettura, arte, letteratura, urbanistica – vennero lette sotto la luce della critica dell’ideologia, accompagnata da continui riferimenti alla tradizione del pensiero della crisi. Scopo di questo testo è di analizzare nello specifico il contributo che «Contropiano» offre al dibattito storiografico in ambito architettonico e urbanistico. A partire dal saggio di Manfredo Tafuri del 1969 sull’ideologia architettonica, ripreso poi in Progetto e utopia del 1973, la rivista si impegna infatti in una radicale analisi di alcuni dei principali episodi della modernità architettonica e dei loro risvolti ideologici, per arrivare infine ad una severa critica della pratiche contemporanee di gestione e pianificazione della città e del territorio.

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