Adriano Olivetti seppe unire fra loro mondi, saperi e valori che nel suo tempo apparivano inconciliabili. Industriale, ma anche un operatore sociale, un uomo politico nel senso pieno del termine. Gran parte dell'establishment italiano gli era contro: perché era troppo in anticipo sui tempi e perché formulava le proprie idee con una meticolosità ingegneristica incomprensibile per intellettuali abituati a muoversi entro i confini dell'astrazione. In un contesto segnato dalla rigida contrapposizione sociale e culturale fra socialismo e capitalismo, fra Oriente e Occidente, la sua idea di comunità somigliava ad una sorta di colomba che volava fra i cannoni della guerra fredda. "Adriano Olivetti. Intervista dal futuro" ne ricostruisce gli aspetti più significativi del pensiero in un dialogo avvincente fra l'ingegnere e la voce del futuro.