Sembra soltanto una bisca qualunque, una delle tante che affollano le periferie romane offrendo il miraggio di una svolta che non arriva mai. Questo locale, però – poco più grande di quello che serve a farci stare un bancone e un biliardo – ha qualcosa di speciale. È qui, infatti, che si rifugiano i “bravi ragazzi” dopo le cruente incursioni fatte nel centro cittadino ed è esattamente qui che venti anni fa inizia il viaggio degli autori di questo libro: un rapper e uno scrittore. Che cosa li unisce?
La risposta va cercata nel cuore di tenebra di Roma: un posto dove cane mangia cane, un luogo letterario che diviene un’incredibile riserva noir, una città dove si può farla finita con una semplice lametta o continuare a lottare per restare “padroni di niente” ma “servi di nessuno”.
Un libro duro e trasgressivo come una delle canzoni del Truceklan. Storie vere capaci di rubare il tempo alla musica hip-hop per portare nel mondo della letteratura un po’ di quella vera “vita di strada” che i comuni scrittori italiani, prigionieri dei loro salotti, possono solo provare a immaginare.