VALENTINA COME LOUISE BROOKS

CREPAX GUIDO

€ 22,00

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"Erano i primi anni '60: ci eravamo sposati da poco. Sapevo che Guido teneva la foto di una bellissima attrice del cinema muto nel cassetto del suo tavolo da lavoro.. Quella foto, riprodotta su una pagina della rivista "Sipario", mi incuriosiva. Ma della donna della fotografia sapevo solo il nome: Louise Brooks. Luisa, come me". Louise, Luisa, Valentina. Tre esistenze (di carne, di carta e di celluloide) intrecciate nella vita di Guido Crepax. E in un simbolo che diventa un'ossessione amorosa: il caschetto nero e lucido. Crepax lo vede al cinema, su Louise, che fu tra le primissime a sfoggiarlo, se ne innamora, lo riproduce sulla sua Valentina. E Luisa, sua moglie, complice non gelosa, scrive: "Per non essere da meno mi tagliai i capelli allo stesso modo". E' il taglio carré il "leit motiv" del libro VALENTINA COME LOUISE BROOKS, catalogo della Mostra "Valentina Movie" che si terrà a Roma (Palazzo Incontro) fino al 30 settembre. Ed è quello che fa di lei una musa: "Non voglio disegnare una bionda alla Dale Arden", scrive lui in una tavola del 1995 sulla genesi di Valentina. E inventa una frangia "tagliata con la lametta". Perchè (in quasi un secolo di vita) carré, bob e variazioni sul tema non hanno mai smesso di stregare: dalle dive anni venti alla "caschettata" Clizia di Montale, con una frangia che, scrive lui, "sulla mia strada è tutto il cielo". Attraversando indenni anche gli anni '80 della permanente selvaggia. "Non è un caso. La femminilità della donna con il caschetto è unica, supera le mode perchè si basa sulla personalità e sulla forza, non sulle convinzioni". A dirlo è Jill Vergottini, 48 anni, ultima discendente della dinastia di parrucchieri milanesi che il bob, in Italia, lo ha praticamente inventato: a farsi fare un "caschetto Vergottini" nel loro salone milanese, dagli anni sessanta in poi, passarono tutte: da Nilde Iotti a Rita Pavone, dalla sociologa Lea Vergine a Caterina Caselli. Poi c'era quella soubrette biondissima italo-americana, allora poco più che adolescente, che non sopportava l'ossigeno della tintura e urlava come se la scuoiassero, spaventando le clienti. E su tutte Raffaella Carrà, che sfondò a Canzonissima '70 con l'ombelico in vista e un carré biondo platino, inventato all'epoca da un precursore dei Vergottini (lo zio Cele), perchè lei di natura aveva i capelli neri e riccissimi. Nè un romanzo, nè un manuale, nè un saggio quindi, ma solo (appunto) un "catalogo" dedicato alla celeberrima eroina dei fumetti di Guido Crepax, che ripercorre anche la storia, la moda, le mode, facendo un ritratto delle tre donne ("caschettate" tutte uguali) che hanno caratterizzato la sua vita. Un' opera indubbiamente inusuale e ritengo imperdibile per gli amanti del genere e, soprattutto, delle curiosità che ispirano veri e propri modelli di vita. Come nasce un'idea? Ecco, se volete dare risposta a questa domanda, sicuramente il libro vi aiuterà a capire come, oltre a svelare

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