Il libro ricostruisce uno spaccato di storia italiana della seconda metà degli anni Settanta: la crisi e poi la dissoluzione dei gruppi della nuova sinistra extraparlamentare. Nello specifico, la narrazione si concentra sull'esperienza di Lotta continua, la cui genesi avvenne a Torino nel pieno delle lotte operaie dell'«autunno caldo», mobilitazioni alle quali si affiancarono le componenti studentesche sessantottine più politicizzate e combattive. Lotta continua contribuì anche ad alimentare le lotte operaie (in primis alla Fiat) per la casa, contro il carovita, nelle scuole, per la sanità , per i diritti civili. Non a caso, sotto la Mole la sua presenza e radicamento furono seconde solo a quelle del Partito comunista. Al tempo stesso viene narrata la parabola del '77 e delle sue principali componenti sociali (dai Circoli del proletariato giovanile al movimento femminista fino agli studenti medi e universitari), il rapporto che ebbe con il movimento operaio, col fenomeno della violenza e della lotta armata in un periodo contrassegnato dall'ascesa di Senza tregua e poi di Prima linea. Attraverso l'utilizzo di fonti spesso inedite, lo studio di quell'esperienza permette di comprendere i processi e le dinamiche che legarono la crisi dei gruppi rivoluzionari all'esplosione di un movimento che ruppe gli equilibri e gli schemi politici figli del boom economico.