Parlare di Carver scrittore e poeta equivale a parlare di un personaggio che ha profondamente cambiato la cultura letteraria del Novecento. Coloro che amano leggere racconti lo conoscono bene, ma anche tutti gli altri. Carver per molti è un vero e proprio modello di scrittura ed è visto come padre indiscusso del minimalismo. Ma vedremo come questa definizione gli calza stretta. La sua storia di autore si fonde in modo profondo con quella del suo editor Gordon Lish, che ha senza dubbio contribuito in modo massiccio a costruire l’immagine di Carver scrittore. Vediamo come. Raymon Carver: gli inizi della carriera Chi era Carver? Sicuramente tanto di più di quello che possiamo immaginare. La sua vita professionale non inizia tra i libri ma in fabbrica. A vent’anni aveva già una moglie e due figli. Certo, sognava di fare lo scrittore, come chissà quanti altri americani, ma la preoccupazione principale era tirare a campare, sbarcare il lunario. La vita lavorativa di Carver era costellata da una costante che ce lo fa immaginare molto vicino alla condizione esistenziale degli aspiranti scrittori di oggi: la precarietà. Contratti rinnovati saltuariamente, una condizione sempre sull’orlo del lastrico. Ma Ray, come lo chiamavano gli amici, non era un tipo da arrendersi così. Scriveva poesie, anche se quelle degli inizi non furono mai per lui grande motivo di orgoglio. Come spesso accade arrivò un giorno speciale. Il giorno in cui si rese conto di non poter più sopportare quella vita. Un’epifania, quella sensazione di rivelazione, anche se fortemente negativa. Capì che la strada che fino ad allora aveva percorso non l’avrebbe condotto da nessuna parte. La sua speranza cominciò ad ardere ancora più forte e illuminò una nuova direzione, quella dello studio. Si iscrisse ad un corso di scrittura creativa di John Gardner e quella scelta fu decisiva. Il primo vero maestro di Raymond Carver fu questo misterioso scrittore, con cui condivise ore chiuso nello studio a correggere e passare al setaccio ogni racconto scritto e battuto a macchina. Molto dobbiamo anche a Gardner, forse quella capacità di aderire ad una fedele precisione, ad un parlato essenziale e il coraggio di non lasciarsi tentare da trucchi e trucchetti del mestiere. Gardner fu così capace di scorgere il potenziale di Raymond Carver da affidargli le chiavi del suo studio, lasciandogli la possibilità di utilizzarlo nel fine settimana o in qualsiasi altro momento per dedicarsi al suo più grande talento, la scrittura appunto. Carver e il successo dei primi racconti Uscito dall’Università Carver non si trovò immediatamente nell’Olimpo degli scrittori americani. Questo lo sappiamo bene. Ma aveva acquisito senza ombra di dubbio una delle caratteristiche principali di un buon scrittore: la determinazione. Iniziò a spedire racconti a Esquire. E qui troviamo il secondo importantissimo bivio della sua carriera: l’incontro con Gordon Lish. Il mago del racconto breve. Il Carver scrittore che conosciamo ora è figlio di un editor severo. Agli inizi Lish leggeva i racconti di Carver e li restituiva al mittente, non una, non due, ma svariate volte. Ma nel frattempo lesse praticamente tutta la produzione e capì che doveva incalzare quell’autore fino a farlo diventare quello che lui desiderava e percepiva. Chi conosce l’opera di Carver sa che alla fine Lish fece l’editing di Principianti, che noi conosciamo come Di cosa parliamo quando parliamo d’amore, tagliandone un buon cinquanta per cento e causando un “dolore” a Carver, ma contribuendo in ogni caso a renderlo il grandioso scrittore che conosciamo ora. Carver non ha mai scritto un romanzo. Perché? Lui stesso diceva che l’incertezza lavorativa e l’attitudine alla vita che aveva assorbito gli impedivano di concentrarsi su progetti a lungo termine. Questa è l’abilità di chi sa trasformare il proprio limite in risorsa, di chi pur di perseguire la propria vocazione è capace di piegare la vita a proprio favore. I libri di Raymond Carver Abbiamo parlato dell’editing invasivo di Lish. Nel 1980 Carver scrive al suo editor, supplicandolo di pubblicare i racconti prima dell’editing. L’autore afferma di non riconoscersi nel lavoro di Lish, che aveva cambiato finale a molti racconti e tagliato abbondantemente il suo lavoro. Fortunatamente abbiamo entrambe le versioni, pubblicate in Italia da minimum fax e Einaudi. Per conoscere meglio questo autore ti suggeriamo i suoi migliori libri: Vuoi star zitta, per favore? Racconti brevissimi, a volte di una sola pagina. Vite apparentemente banali, crisi di coppia, tradimenti, cameriere, e tanta tensione narrativa, come se stesse sempre per accadere qualcosa di tragico. Di cosa parliamo quando parliamo d’amore L’opera senza editing si chiama Principianti, ne abbiamo già parlato. Sicuramente è un’esperienza da fare per chi ha conosciuto Di cosa parliamo quando parliamo d’amore. Sicuramente sono da leggere entrambi. Cattedrale Considerato un manuale di scrittura in cui ritmo e tono, struttura e stile sono in perfetto equilibrio Voi non sapete cos’è l’amore. Saggi, poesie, racconti Prese di consapevolezza, ricordi e tanta America oltre i soliti clichè, anche racconti, oltre a saggi e poesie. Una delle quali è stata ispirata da un incontro tra Carver e il vecchio sporcaccione Bukowski. Da dove sto chiamando I migliori racconti di Carver secondo Carver, scelti pochi anni prima di morire. Amori che finiscono, tradimenti, violenza, solitudine, i temi cari all’autore. Ma un barlume di speranza c’è. Leggere Carver è doveroso, per i lettori e per gli aspiranti scrittori. Per questi ultimi non può mancare Il mestiere di scrivere, un libro che racchiude le lezioni di Carver tenute negli anni Settanta, una serie di indicazioni di fondamentale importanza per chi si approccia alla narrativa breve. Ma tutti i titoli di questo straordinario autore ci insegnano qualcosa, anche a chi non ha intenzione di scrivere, ma “soltanto” di sondare l’animo umano.