L’Accademia di Svezia conferisce il premio Nobel per la letteratura allo scrittore e drammaturgo siciliano Luigi Pirandello l'8 novembre del 1934. La motivazione è: “Per il suo audace e ingegnoso rilancio dell’arte drammatica e scenica’’. Scrittore, drammaturgo e poeta, Pirandello si avvicina alla psicanalisi freudiana in seguito ai disturbi mentali di cui soffre la moglie Antonietta. I temi della disgregazione dell’Io, della perdita d’identità, del contrasto fra Vita e Forma sono il tratto caratteristico della sua poetica e della sua drammaturgia. Raggiunge il successo nel 1904 con il romanzo “Il fu Mattia Pascal”. Dagli anni Venti, Pirandello si dedica completamente al teatro, fondando la Compagnia del Teatro d'arte. Nel 1934, è insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Tra le sue opere più note: “Uno, nessuno, centomila”, “Il berretto a sonagli”, “Così è (se vi pare)”, “Sei personaggi in cerca d’autore”. Fu forse l’unico, però, almeno fino al 1934, a non pronunciare un discorso ufficiale dopo la consegna del premio; i motivi non sono chiari, ma Andrea Camilleri tempo fa ha azzardato un’ipotesi: “Preferì tacere perché parlando avrebbe dovuto fare riferimento al fascismo, a Mussolini. Tacque per prenderne le distanze”. Ci pare una tesi molto valida. (Continua a leggere dopo la foto) Durante le consuete interviste dopo l’annuncio del Nobel, inoltre, Pirandello dovette prestarsi a questa prassi e curvo sulla macchina da scrivere era totalmente intento a dattilografare testuali parole, per più righe: "Pagliacciate! Pagliacciate!", ovviamente un modo ironico di confrontarsi con le noiose interviste di rito. Pirandello fu anche uno dei drammaturghi di maggior rilievo nel corso del Novecento, molte sue opere vennero messe in scena anche in America. Tra i capolavori teatrali ricordiamo anche: "L’uomo dal fiore in Bocca" (1923) e "Il berretto a sonagli" (1925), commedia in due atti. (Continua a leggere dopo la foto) Si pensa che anche Pirandello, così come prima di lui George Bernard Shaw, fu veramente tentato dall’idea del rifiuto del premio letterario. Nel corso dei decenni Pirandello non rimase solo; Jean Paul Sartre azzardò molto di più, nel 1964 fece addirittura il gran rifiuto del premio per la letteratura. Sartre era solito però non accettare i riconoscimenti ufficiali, tanto che inviò una lettera all’accademia di Svezia, che arrivo però in ritardo, in cui li pregava di non inserirlo nemmeno tra i candidati. La cerimonia di consegna del premio si tenne il 10 dicembre dello stesso anno e Pirandello andò a ritirare l'ambito riconoscimento. [Continua a seguirci su TaBook. Tutti i libri e gli sconti li puoi trovare CLICCANDO QUI. Ti ricordiamo che per spese superiori ai 16 euro le spedizioni sono gratuite. I libri saranno a casa tua in 24 ore]