Che schifo avere vent’anni, cantano il duo più fantastico degli ultimi due anni. I Coma Cose. Che schifo avere vent’anni ma che bello averne dieci. Quante cose possono succedere in dieci anni? Tante, tantissime. Può succedere che un fenomeno che inizialmente sembrava destinato ad essere un momentaneo sprizzo di felicità (e anche e soprattutto infelicità) diventa una corrente incisiva, esplosiva, tanto da diventare protagonista della musica italiana contemporanea. Stiamo parlando dell’era indie. Una settimana fa è uscito per Arcana Editore un volume che racchiude interviste, contributi e riflessioni di chi l’indie l’ha fatto, volente o nolente. Tommaso Paradiso, Niccolò Contessa de I Cani, Coez, Gazzelle, Cosmo, Achille Lauro, Motta, Lo Stato Sociale, The Zen Circus, Coma Cose, La Rappresentante di Lista, Max Collini degli Offlaga Disco Pax, Leo Pari, Antonio Sarubbi di Maciste Dischi, Emiliano Colasanti di 42 Records, Roberto Trinci di Sony, questi sono i nomi delle persone che si raccontano dentro il volume. Una ricostruzione antropologica, un’intervista corale, un affresco esaustivo di quello che fa emergere, ricordare e ancora sognare il termine indie, che molti amano e molti altri odiano. Cosa ne pensa l’ambiente in cui si è formato, prendendo le sembianze di un’onda gigantesca che ha travolto tutto? L’autore e curatore del libro, Riccardo De Stefano, ha curato la struttura del volume scegliendo di dargli un impianto storico-cronistico riuscendo a fare in modo che se ne comprendesse lo spessore e la rilevanza. Le frange estremiste e diffidenti che guardano all’indie storcendo il naso avranno tempo per riflettere sulla propria incapacità di riconoscere un dato di fatto: l’indie è la musica degli ultimi dieci anni. Nel senso letterale. È stata la colonna sonora degli anni che ci stiamo lasciando alle spalle per incontrare i Venti, e non saperlo riconoscere non intaccherà l’indie, semmai la possibilità di un individuo di saper andare oltre le proprie riserve. Ma non è questo il contesto per osannare l’indie. Vogliamo solo segnalarti questa guida, diario, questo b su quello che ci rimane di questi anni Dieci del Duemila. Pagine che guidano alla scoperta di cosa e come è successo quando dei semplici ragazzi hanno imbracciato chitarra e voce. Un libro per chi ha cantato tanto e per chi già sente la mancanza di questa incredibile era. Puoi acquistare il libro qui