Non siamo architetti. Ma siamo convinti che tutti almeno una volta nella vita dovrebbero leggere libri di architettura. Perché forniscono strumenti utili per guardare il mondo in cui viviamo e ci muoviamo quotidianamente da un altro punto di vista. Siamo andati a fare qualche ricerca prima di scrivere questo articolo. E siamo partiti da una prima generica descrizione di Wikipedia, che alla voce architettura dice: L'architettura è la disciplina che ha come scopo l'organizzazione dello spazio a qualsiasi scala, ma principalmente quella in cui vive l'essere umano. Dice anche molte altre cose, però non è questa la sede per ripercorrere la storia dell’architettura. Ci basta sapere che si occupa di esseri umani e di organizzazione dello spazio in cui vivono, mangiano, dormono, lavorano, crescono. Ci basta sapere che cerca di farlo rispettando anche una certa qualità estetica, un’idea di bellezza. Se dovessimo analizzare anche che cos’è la bellezza dovremmo sconfinare nella filosofia. Ma a noi qui interessa suggerire nuove visioni. L’architettura e la progettazione degli spazi danno forma alla nostra vita, vogliamo offrire consigli di lettura per ampliare la capacità di comprendere come queste forme agiscono su di noi, nel bene e nel male. E questi testi di architettura sono un ottimo punto di partenza. Sono cinque titoli, usciti negli ultimi anni, e sono tutti presenti sul nostro catalogo. Piccoli universali di architettura e di paesaggio di Franco Zagari - edito da DeriveApprodi Franco Zagari è uno storico dell’architettura. Questo libro riesce a spezzare l’indifferenza con cui a volte rivolgiamo lo sguardo sul paesaggio. Una delle più famose citazioni sull’architettura dice “Un brutto libro si può non leggere; una brutta musica si può non ascoltare; ma il brutto condominio che abbiamo di fronte a casa lo vediamo per forza.” Il problema è che stiamo perdendo sempre di più la capacità di vedere. Di accorgerci di come edifici e strutture agiscono su di noi. In questi racconti che si susseguono tra le pagine del libro troviamo molte opere di paesaggio, dal forte di Bard in Valle d’Aosta a un grattacielo di Dubai, dalla coltivazione di bamboo più grande d’Europa a Corviale, tutti esempi della capacità dell’uomo di incidere sullo spirito di un luogo e di inviare sottili messaggi subliminali che si legano alle narrazioni dei paesaggi, trasformandoli nel tempo e tentando di fare da ponte tra presente, passato e futuro. Un libro che fornisce chiavi interpretative e suggestioni utili a riacquistare una buona vista. Mi senti?: Trattato sull'Architettura come Comunicazione Umana di Maurizio De Caro - edito da Il Quadrante Maurizio De Caro è un architetto, uno scrittore, ma anche un musicista. Sarà per questo che il titolo del libro rimanda al sentire. Una dimensione uditiva e interiore allo stesso tempo. E sottolinea che non si tratta di un saggio, ma di un trattato. Una riflessione volutamente filosofica su una disciplina complessa che in quest’epoca ha perso una necessaria teorizzazione. Non ci sono più sistemi che indichino quali siano le strade per giuste modalità di costruzione. La filosofia da sempre indaga su temi legati ai manuali di architettura: spazio, invenzione, città, forma, potere. C’è bisogno di coltivare ancora questa consapevolezza, nell’architettura e nella vita. C’è bisogno di armonia, concetto filosofico e musicale a cui fa riferimento De Caro. Un’architettura che sappia creare le forme come se fossero musiche, mettendo in dialogo e organizzando consonanze e dissonanze, pause e silenzi. Un libro per architetti, musicisti, filosofi, per tutti coloro che esplorane le molteplici forme dell’esistere. Giardini forme e design di Frances Garnet Wolseley - edito da Elliot Facciamo un piccolo (non troppo) passo indietro. Siamo a cavallo tra Ottocento e Novecento. E c’è una donna di nobile famiglia che rifiuta il matrimonio per insegnare pratiche botaniche e architettura dei giardini ad altre donne. Il libro è molto bello, sia per la testimonianza storica che per le illustrazioni raffinate che contiene. Può essere considerato un manuale di garden design, in cui il gusto artistico e la strategia architettonica sono temi principali. Si susseguono rimandi alla tradizione italiana e giapponese, mentre la Wolseley si addentra e approfondisce il ruolo e il significato dei vari elementi di un giardino per descrivere un luogo in cui l’equilibrio si raggiunge solo non trascurando il minimo dettaglio. Ritornare indietro nel tempo e ammirare la sua opera ci consente di regalare grazia agli occhi e alla mente. Accogliamo l’idea che un contributo femminile, una voce di un’altra epoca, sia ancora oggi profondamente utile a darci spunti e idee per abbellire le nostre vite, le nostre città, le nostre case. Miserie e splendori dell'urbanistica di Ilaria Agostini e Enzo Scandurra - edito da DeriveApprodi Nella scheda di presentazione a cura dell’editore DeriveApprodi si legge questa frase “Contro l’inarrestabile saccheggio di città e territori la magnifica utopia di una nuova urbanistica” presa dalla quarta di copertina. Ilaria Agostini è ricercatrice di Urbanistica all’Università di Bologna, docente presso il dottorato di Ingegneria dell’architettura e dell’urbanistica de «la Sapienza». Enzo Scandurra è professore ordinario di urbanistica presso l’Università «la Sapienza» di Roma, entrambi sono autori di numerose pubblicazioni su città, sviluppo sostenibile e politiche del paesaggio. Due personalità molto più che preparate. In questo volume ripercorrono la trasformazione della disciplina urbanistica, nata con l’intento di smussare le distorsioni dello sviluppo e diventata nel tempo complice di un disegno neoliberista di saccheggio dei territori. Per rispondere a questa deriva gli autori forniscono non solo ipotesi, la “magnifica utopia di una nuova urbanistica”, ma esempi concreti, reali e strutturati che provengono anche da dimensioni marginali e antagoniste, prove inconfutabili che un’alternativa c’è, esiste, e sta facendo emergere nuovi territori possibili. Architettura del dissenso. Nuova edizione di Colin Ward - edito da Elèuthera Noi sentiamo molto la mancanza di Colin Ward, architetto e urbanista britannico, nonché una delle voci più autorevoli del pensiero anarchico. La sua visione dell’urbanistica e delle forme dell’abitare viene riproposta in questa nuova edizione di uno dei suoi titoli più belli. In questa antologia di architettura sono raccolti gli interventi dell’autore su questi temi. Li propone con lo scrupolo dello studioso e l’umiltà del grande pensatore che si approccia ad ogni nuova riflessione con passione da autodidatta. Fu uno dei primi a percepire la stretta connessione tra architettura ed ecologia, in anticipo su quella che sarebbe stata una presa di consapevolezza doverosa. La potenza dei libri di Ward è data dal fatto che sono essenziali, la sua scrittura è pratica, efficace, senza fronzoli. Qui abbiamo solo una parte del suo pensiero, ovviamente, ma come altrove ci regala una serie di esempi concreti e di osservazioni sul campo da cui non cerca di trarre verità assolute, semmai una spinta alla critica e all’autocritica. Non ha mai la spocchia dell’intellettuale, ma la dedizione di un artigiano. Ci cambia la prospettiva, ci fa sentire capaci di ideare nuove forme di uso dell’ambiente all'interno una relazione non gerarchica con i luoghi, in cui trovano spazio soprattutto autocostruzione e autotrasformazione. In questo articolo abbiamo messo volumi usciti negli ultimi anni, e anche noi, come Ward, non ci prendiamo il merito di aver detto tutto. Sono solo una parte delle pubblicazioni di architettura che ci incuriosiscono e ci spronano a continuare a leggere e ricercare. Le altre le trovi nel nostro catalogo, e se ti prendi la briga di dare un’occhiata ai titoli ne troverai tantissimi che dovrebbero stare in questa lista. Ecco il link alla sezione architettura, clicca qui.