Tre anni fa usciva La via del sentiero. Un'antologia per camminatori un libro edito da Edizioni dei Cammini. Perché è ancora necessario parlare di questa pubblicazione? Il volume è un’antologia, una raccolta di scritti di grandi autori anglosassoni tra cui troviamo Robert Louis Stevenson, Charles Dickens e Walt Whitman. Insieme al libro è allegato un CD, con la registrazione integrale de L’Alfabeto delle Orme, un reading realizzato da Frida X con Wu Ming 2. Un libro da sfogliare e da ascoltare. Parole e suoni che attraverso un’opera di scrittura corale ci accompagnano nel vagabondare, nelle ragioni che spingono ad andare. Libri sul camminare: un documento storico e critico Il lavoro che Wu Ming 2 propone ridà valore a una raccolta con una lunga storia. La prima edizione dell’antologia vede la luce nella fumosa Londra del 1911. Le notizie sull’originaria compilazione del volume sono incerte, come sempre accade quando la storia trasporta un manoscritto sulle onde del destino. Nell’introduzione Wu Ming 2 cerca di rimettere insieme le tappe di un sentiero, come se il libro stesso si fosse messo in cammino e avesse attraversato varie fermate. Anche l’identità del primo curatore non è sicura. Il nome dello scrittore anglofrancese Hilaire Belloc compare a firma della prima introduzione ma non come curatore. Un’introduzione, peraltro, che non indaga a fondo le ragioni della scelta dei testi. La prima antologia dei camminatori arriva tra le mani di Wu Ming così, come un insieme di strade tracciate nei contributi di cui possediamo solo la firma degli scrittori e nulla più, se non i titoli dei libri da cui sono tratti i brani, come cartelli che segnalano la posizione su un’ipotetica mappa. Qui si trova il bivio in cui il libro di Wu Ming 2 intraprende una nuova strada. Abbandonando la scarna impostazione dell’originale assume la responsabilità di una guida attenta e con con cura indaga la via delle scritture dandoci l’opportunità di conoscere la biografia degli autori che compaiono su questo percorso, alcuni davvero poco noti anche nel mondo anglosassone. Come se quest’antologia dei camminatori fosse una guida all’esplorazione approfondita fornisce al lettore un bagaglio di informazioni sulle opere originali, l’anno di pubblicazioni e le traduzioni in Italiano. Il lettore può dunque intraprendere un nuovo viaggio e dal singolo testo camminare a ritroso per raggiungere il punto di partenza. Non mancano i riferimenti geografici e storici, perché si sa, chi ama i libri sul camminare e ne comprende il senso è spesso animato dalla curiosità di immergersi nei luoghi e nei contesti. È questa capacita di Wu Ming che rende La Via del Sentiero una pubblicazione unica. Poche righe al termine dei brani, capaci di inquadrare in modo prezioso ogni singola tappa dell’antologia. Come nasce La Via Del Sentiero Sempre nell’introduzione Wu Ming 2 racconta qual è stato il percorso che l’ha condotto a realizzare l’antologia. Aneddoti che alimentano la curiosità del lettore e dei ricercatori viandanti. Attraverso la ricerca in rete di una poesia della Walt Whitman Song of the open road, che voleva citare per un altro volume (Il sentiero degli dei), le maglie del motore di ricerca lo conducono a The Footpath Way. La poesia di Whitman doveva comparire dentro il volume Leaves of Grass dello stesso Whitman, ma la casualità degli algortimi di Google ha un’intelligenza propria e sceglie di far comparire sullo schermo di Wu Ming 2 questa raccolta, dove non solo compare Whitman, ma altri nomi anglosassoni. Come spesso accade a chi cammina ci sono segni sulla via che implicano svolte non previste, cambi di direzione di cui si comprende il significato solo continuando a camminare. Abbandonarci qui ad una riscrittura delle parole dell’introduzione sarebbe eccessivo e priverebbe il lettore del piacere di leggere le vive parole del curatore di questa edizione italiana rinnovata negli intenti. Wu Ming 2 ci fa viaggiare nella trasformazione del senso storico del camminare. Il viaggio dei camminatori fino al diciottesimo secolo era una questione religiosa o di lavoro, altri camminatori erano visti e definiti come vagabondi. Con il proseguire della storia camminare segna una distinzione di classe, chi può permettersi di camminare perché di buona famiglia, pensatore o artista e chi cammina per necessità, per delinquere o per fuggire. Dal Ventesimo secolo in poi camminare diventa uno svago, un’attività per il tempo libero di molti se non di tutti. I testi dentro l’antologia raccontano bene le evoluzioni storiche del camminare e dei camminatori, che da pellegrini diventano viaggiatori. Dal romanticismo aristocratico di Wordsworth si passa all’individualismo quasi anarchico di Walt Whitman. Antologia per camminatori consapevoli Wu Ming 2 si era messo in cammino per incontrare una poesia, ma invece incontra un mondo, un libro intero fatto di passi che portano ad altre mete, ad altri titoli, come fili di una matassa che si dipanano da una fonte infinita: la necessità di andare. Come dice lui stesso “i testi che compongono l’antologia […] hanno l’innegabile pregio [...] di mettere in moto il cervello”. E poco importa la prospettiva originaria, l’idea del camminare continua a vagare nel cuore degli uomini. Anche gli scrittori di allora non avrebbero più ripreso a camminare con totale innocenza, perché di lì a poco li avrebbe travolti la corsa della storia e la Grande Guerra. Anche oggi chi ricerca libri sul camminare e chi ha lo spirito indomito di battere nuovi sentieri lo fa con una nuova consapevolezza, facendosi osservatore e custode del territorio e rimanendo segnato profondamente dai conflitti che lo abitano e dai segni di questi sul paesaggio. Uniche modifiche apportate all’edizione originale sono i tagli di due testi molto brevi e di scarso interesse e di un testo invece troppo lungo, che avrebbe compromesso l’equilibrio dell’antologia. Si tratta di Walking, and the Wild di H.D. Thoreau, che ritroviamo però in due estratti nel CD allegato al volume. Questo contributo audio è la registrazione dello spettacolo l’Alfabeto delle Orme, realizzato con il contributo del Festival del Camminare di Bolzano. Arricchisce la peregrinazione tra gli scritti e le suggestioni, è la colonna sonora perfetta per questo lavoro a più voci, che giungono da luoghi e passati a cui ci riscopriamo molto vicini. Per questa ragione il libro di Wu Ming 2 continua a stupire i lettori. Nonostante i tre anni di pubblicazione ha una storia ben più lunga e densa. La storia di tutti coloro che amano camminare, tra i libri, tra le parole e le strade.