Per il secondo ciclo di pubblicazioni del progetto TaBook La voce degli studenti, Elisa Velluti ci parla del libro "Come in un film" di Régis De Sa Moreira, pubblicato da NN Editore. Nel dicembre del 2005 Lei lavora a Parigi, in un negozio di scarpe di lusso, per potersi pagare gli studi di giornalismo. Una giovane ragazza che ama la cinematografia e la lettura. Il giorno in cui comincia la narrazione Lei è a lavoro, non può sapere che incontrerà Lui. Fa una pausa, esce dal negozio per fumare una sigaretta e aspetta un passante per chiedere da accendere. Lui è un postino con qualche anno in più di lei, ma mentre cammina per strada ancora non lo sa. Una ragazza lo ferma per un accendino: Lei. Per puro caso cominciano a parlare e decidono di vedersi più tardi, ma lui arriverà con alcuni minuti di ritardo, 4 precisamente, e in testa ci passa l’immagine di una ragazza ansiosa, sicura che Lui non arriverà e pronta a perdere la speranza proprio nel momento in cui lo vede avvicinarsi, proprio come in un film. Da qui inizia una storia turbolenta e passionale, piena di alti e bassi, un amore che fin dall’inizio sembra destinato a durare per sempre, con qualche imprevisto. Lui e Lei sono i protagonisti: non hanno un nome né un volto, non sappiamo come sono fatti né dove sono nati, non conosciamo altro su di loro se non quello che dicono e che pensano, un invito ad accendere la fantasia del lettore. I due ci raccontano la loro relazione attraverso un unico lungo dialogo, senza tralasciare alcun dettaglio e commentandola anche in modo divertente, come si racconterebbe a un amico di lunga data. Ognuno esprime i propri pensieri e le cose che non direbbe mai ad alta voce all’altro. Non mancano immagini esplicite e maliziose, sono tutti e due molto diretti nel descrivere rapporti sessuali e fantasie, senza filtri o metafore. Le uniche brevissime interruzioni che si incontrano durante la lettura sono i commenti fatti da altri personaggi, che vanno dalla panettiera sotto casa a Michael Jackson, Mary Poppins, i loro genitori e addirittura i loro futuri figli. Questi interrompono la narrazione anche smorzando la tensione, portando via un pizzico di pesantezza dei litigi di coppia e delle situazioni scomode. Il titolo del libro ovviamente non è casuale, la maggior parte del loro tempo lo passano davanti alla tv e molte battute hanno come oggetto diversi attori, tanto che alla fine del libro avrete voglia di vedere un film con Matt Damon. Ma soprattutto la sera del loro primo incontro vanno al cinema, così come faranno poi a ciascun loro anniversario, e ogni volta prendono due biglietti in sala B senza interessarsi di quale film vedranno, come un rituale. Un libro scorrevole, che dà sempre un motivo per leggere subito la pagina successiva e soprattutto credibilissimo, colmo di situazioni quotidiane ma sempre avvincenti. (Continua a leggere dopo la foto) Commento personale In “Come in un film” ho trovato spigliatezza, spontaneità e soprattutto originalità. La prima cosa che si nota sfogliandone le pagine è la forma nella quale è scritto: il dialogo. Un botta e risposta ininterrotto, Lui e Lei non si presentano nemmeno e cominciano subito a raccontare la loro vita assieme dal momento in cui si sono conosciuti fino alla fine, senza mai bloccarsi. Le loro battute sono in perfetta sintonia e finiscono l’uno le frasi dell’altra come per accentuare ancora di più la passione tra di loro. La mancanza di divisione in capitoli rende la lettura più veloce, ogni volta che ho ripreso a leggere questo libro mi è sembrato di mettere in play un film. Non c’è mai motivo di fermarsi perché si sa già che non si incontrerà un punto ma anzi viene voglia di girare la pagina per vedere cosa avrà risposto l’altro o se ci sarà un commento da parte di qualche personaggio esterno alla coppia. L’aspetto che dà leggerezza infatti è l’inserimento di queste figure, apparentemente non c’entrano nulla con la storia dei due ragazzi ma conferiscono invece un terzo punto di vista: possiamo vedere la coppia non più con gli occhi di Lui o di Lei ma con quelli di qualcun altro. Impensabilmente, ho apprezzato molto il poter dare un volto a mio piacere ai personaggi: Regis De Sa Moreira non ha imposto dei modelli ma ha lasciato che parlassero i protagonisti stessi per far emergere i loro caratteri e non ne svela neanche i nomi. Lui e Lei, infatti, ad un certo punto della storia si chiamano tra di loro Cosa e Coso. Questo senso del vago ritorna di continuo nel libro e secondo me è ciò che lo rende più credibile perché non crea margini esatti alla storia ma lascia sempre dello spazio all’immaginazione. Inoltre il fatto di non fornire descrizioni esatte permette di immedesimarsi maggiormente nei personaggi: spesso ho ritrovato aspetti comuni a me o a ciò che mi circonda. Mi ha colpito molto il linguaggio diretto che viene usato, sensazioni e pensieri vengono espressi usando le parole più adatte senza velare neanche le situazioni più “spinte”. Anche per questo motivo, appunto, ho sentito i personaggi più vicini perché non mi hanno raccontato le vicissitudini della loro storia come le avrebbero descritte a uno sconosciuto ma hanno analizzato ogni singola emozione e me l’hanno esposta così come l’hanno sentita, senza giri di parole. Consiglierei a chiunque di leggere questo libro, è adatto per qualsiasi persona voglia intraprendere una lettura non molto pesante e divertente ma anche emozionante. Elisa Velluti (Continua a leggere dopo la foto) Domande 1. Come le è venuta l’idea di scrivere un libro attraverso un dialogo? 2. È stato più complicato narrare una storia in questo modo piuttosto che in terza persona e per esteso? 3. Il libro finisce con un lieto fine: i due innamorati si trasferiscono in Brasile con i loro tre figli: hanno finalmente trovato la felicità lontano da Parigi o li aspetta altro? 4. Perché non ha voluto dare un nome ai due protagonisti? 5. Perché ha voluto aggiungere le opinioni di altri personaggi?