In questo mese di agosto vogliamo proporvi un piccolo assaggio delle case editrici indipendenti che popolano il nostro catalogo. Vi accompagneremo a conoscere meglio la proposta di alcuni piccoli editori che pubblicano grandi gioielli, selezionando alcuni titoli che potete trovare nel nostro catalogo. Oggi è il turno di Barta, con cui apriamo questa iniziativa. Barta: Pubblichiamo ciò che vorremmo leggere Quando si entra nel sito di Barta si ha subito l’impressione di essere a contatto con un editore autentico, di quelli che prestano attenzione ai dettagli tipici del lavoro: la carta giusta, i titoli selezionati, l’accuratezza dei dettagli. La sua scelta editoriale non si limita alla sola narrativa, e anche questo è facilmente intuibile dalle immagini e dai colori che popolano la home page, da cui si comprendere che l’illustrazione e impatto grafico giocano un importante ruolo. Nella pagina dedicata alla presentazione, troviamo una descrizione molto esplicativa del progetto: Barta è una casa editrice di narrativa e dintorni. Le prime due collane nate tra Pisa e Lucca sono state qzerty/ qwerty, di narrativa scritta; fumisterie, di narrativa fumettata. E poi sono arrivate le altre: circometrò, opere grafiche che non sono né libro né fumetto; [s/confini], in cui si narra, si spiega, si testimonia di salute e cura; quando io sarò grande e tu sarai molto piccolo, libri illustrati per bambini approvati dai bambini ... (continua) Qual è il nostro piano editoriale? Pubblicare i libri che vorremmo leggere, con tanti saluti alle divisioni tra letteratura alta e letteratura bassa, o -se così piace- letteratura colta e letteratura popolare. Per noi la distinzione è più semplice: bei libri e brutti libri, con altrettanti saluti anche alle distinzioni di genere. Dunque romanzi, ma anche narrativa a fumetti, opere grafiche e veri e propri albi illustrati per bambini. Il filo rosso che connette le pubblicazioni di Barta è l’interesse per i bei libri, senza alcuna distinzione di genere, senza una divisione esclusiva tra letteratura alta/bassa, colta/popolare. Libri la cui inclusività riesce a far convivere opere molto diverse. E che colpiscono anche i sensi. Le copertine che hanno lo spessore di una carta di qualità, calda e di ottima fattura sono solo uno degli elementi che contribuiscono a fare dei libri Barta una piccola chicca da possedere nelle biblioteche dei lettori attenti. Cinque libri Barta per conoscere il catalogo Parliamo proprio dei titoli, ne abbiamo scelto cinque tra quelli più amati dal pubblico e da noi, cinque libri che ci aiutano a scoprire quali sono le caratteristiche e cosa anima le pubblicazioni Barta. Seguiteci in questo viaggio panoramico, e ricorda. I libri Barta li trovi sul nostro catalogo, insieme ai libri di tanti altri piccoli e medi editori. La doppia morte della compagna Sangalli di Tita Prestini «Un uomo di carattere, un poliziotto onesto»: così il comandante partigiano André giudica, mentre «è iniziato il dopoguerra», il giovane vicecommissario Settembrini, sbirro «un po' per caso, un po' per non partire militare», sempre in bilico tra un proprio caparbio ideale di giustizia e la stanca malinconia dei fatti del mondo. A questo sgualcito nemico del crimine, il resistente André affida l'indagine sulla morte di Cesarina Sangalli, figlia di un ragioniere della Curia di Brescia, il cui corpo è stato trovato sulla ferrovia che unisce il lago d'Iseo e la città. Di questa morte «da nulla» tutto pare troppo semplice, giusto, aggiustato. Così Settembrini, il poliziotto disarmato che non conosce le donne, non ha mai imparato a fumare e ha la passione del cioccolato, per fare luce sui molti fili e i pochi burattinai della vicenda deve archiviare innanzitutto il suo vivere cittadino e calarsi nelle complicate dinamiche di una piccola comunità, popolata di vedove allegre e ancor più allegri monsignori, baritoni in automobile e teste bionde, partigiani e contrabbandieri, mentre il clima languido ed estenuante del lago lo contagia, lo guida, lo cambia. Trovi il libro qui. La tigre a scacchi di Adelchi Galloni Zio Bussola è tornato da poco da uno dei suoi favolosi viaggi intorno al mondo. Mio zio è una persona straordinaria. Non c’è angolo di mondo in cui non sia conosciuto. È esploratore, cacciatore, archeologo (sì, proprio uno di quelli che fanno un buco per terra e ne tirano fuori una mummia). È stato in Africa, in Alaska, nel Tibet e in tutti i luoghi che si vedono sull’atlante di geografia. Io, che mi chiamo Ciuffo e sono il suo nipote preferito, vivo nell’attesa che zio Bussola mi consideri abbastanza grande per poter andare con lui in uno dei suoi fantastici viaggi. Intanto, dopo cena vengo subito spedito a letto «perché i bambini devono andare a letto presto»! Ma io fingo di dormire e poi, non appena sento che la mamma dorme, scivolo silenzioso sul pianerottolo. Zio Bussola sta dicendo al papà che ha avuto notizia di uno straordinario animale. «Si tratta di un esemplare rarissimo», dice, «forse unico al mondo, di tigre a scacchi. Vive in India e io l’India la conosco come le mie tasche. Parto domattina. Parto domattina presto, in pallone». Ho sentito abbastanza e torno a letto prima che mi scoprano. E domattina presto, anzi, prima di presto... Trovi il libro qui. Noi di Fabio Magnasciutti La statua dentro il blocco di marmo grezzo prima del primo colpo di scalpello, il seme dell’immagine nella matita sospesa sul foglio, i dislivelli che generano onde e vento e tremiti, il colore solo un diverso frammento di luce. La scelta. Posso dire io solo a partire da un tu che non sono. Tu, io. Noi. Illustratore e vignettista, ha al suo attivo numerosi libri con la casa editrice Lapis e con altri editori. Ha illustrato campagne per le aziende Saras, Enel, Api, Montedison e altre; ha curato sigle e animazioni dei programmi Che tempo che fa (edizioni 2007 e successive) e Pane quotidiano; ha realizzato illustrazioni per i programmi AnnoZero e Servizio pubblico; e tra le sue collaborazioni figurano «la Repubblica», «l′Unità», «il Misfatto», «gli Altri», «Linus», «Left», «il manifesto». Trovi il libro qui. La casa di Cognac di Yolaine Destremau «Sai nuotare? Allora nuoterai». Il diciottesimo secolo è in cammino, Richard Shaughnessy inizia. Il cuore nel mare, abbandona l’Irlanda e i desideri non suoi, s’imbarca, naufraga, muore, rinasce alle coste di Francia. E trovando l’amore, la famiglia, la sfida del commercio, scopre a Cognac anche la propria ossessione – fare di quel liquore miracoloso, nato per necessità di conservazione, vissuto per contrabbando, qualcosa di unico, che resti nel tempo, «fuoco d’artificio di note fruttate, bagliori fugaci di fiori secchi, di sottobosco muscoso, una punta di pepe, spezie, agrumi e albicocca». Sublime. Suo, come il cognome che porta. Dal patriarca Richard e dall’invenzione del cognac origina una casa destinata a essere tra le più potenti del mondo: nonostante guerre, concorrenza, Borsa, scandali e i tradimenti, Shaughnessy, questo nome di «sopravvissuti, resuscitati ogni volta, per otto generazioni», sarà un marchio che rifulgerà «da New York a Ulan Bator». Grazie all’osservazione di alcune regole, ulteriore alchimia, «secondo un ordine che muta con gli anni». Nessuno Shaughnessy potrà mostrarsi «nemmeno un po’ brillo». Qualcuno di loro dovrà avere in cura il giardino di Saint-Trojan. Ognuno dovrà fare la propria parte per salvare l’unità della dinastia. E tutti, tutti, dovranno serbare il segreto della fabbricazione di un’ambrosia capace di curare il cuore e il corpo a sorsi di liquidi incendi. Attraverso secoli tumultuosi, Yolaine Destremau tiene saldo il timone del racconto e, senza un solo tempo morto, conduce il lettore a sentire la stessa, inebriante ossessione degli Shaughnessy per quel liquore senza uguali, forse la loro unica possibilità d’amore. Trovi il libro qui. Anguisomachia di Simone Pace Quello che non vediamo esiste. Ed è forte, più forte e più autentico di quello che vediamo. È la sensazione che si insinua tra due azioni quotidiane, è la voce del silenzio. È facile distrarsi e accomodarsi, credere solo al tangibile. La sopravvivenza ci porta a conclusioni ovvie, a strade tracciate che dobbiamo solo percorrere. Poi si alza la polvere e la terra trema, i cani abbaiano, tremano le pareti, i piatti tintinnano e sei solo, atterrito. Sei nel letto e guardi il soffitto, non hai più problemi di soldi, di cuore. Si muovono le sedie, si muovono le scale e non hai problemi di invecchiamento o di salute. Non vuoi una macchina nuova, un buon lavoro. Non hai più sogni e non vorresti vedere il Giappone. Sei solo al buio, ma vedi tutto muoversi. Un movimento nero e costante. Fai parte del movimento anche tu, però ti scuote e ti scoraggia, perché non gli appartieni. Non capisci da dove viene, ma è profondo e vivo. Più grande dei desideri e delle strade tracciate, più affamato di quelli che erano i guai d’ogni giorno. Non chiede, non è il tarlo che ti logora, è il Telamone che decide di abbandonare il suo posto, è il ventre della terra che sussulta. Ti impone un confronto con i tuoi guai e li soffoca, li deride. Non c’è dialogo o diplomazia, una forza barbara è alle porte e non puoi negoziare. E non hai le forze per reggere i colpi dell’ariete. Sei impreparato e molle. Comodo nel letto, non riesci ad alzarti. Dovresti pregare o urlare, spaventare il mostro e farti vedere forte. E invece no. La porta cade, così lasci entrare tutto. Anche il coraggio. Trovi il libro qui. Che dici? Ti è venuta un po’ di curiosità? Vuoi immergerti in un romanzo dai sentori del liquore o nelle immagini eccentriche di un fumetto? Ti aspetto anche dell’altro, sulla pagina dell’editore Barta, buona lettura.